Ph. Attilio Maranzano, Fondazione Prada
Milano è la città più internazionale in Italia: sempre aggiornata, al passo con le nuove tendenze e in contatto con il jet set globale di artisti, creativi e giovani hip.
La capitale della moda, la Milano da bere, il posto “dove essere”.
Pertanto è solo naturale trovare qui il primo caffè interamente progettato da Wes Anderson, il regista americano sulla cresta dell’onda del cinema indipendente da più di venti anni.
Si trova all'interno di Fondazione Prada, la nota galleria d'arte contemporanea, nei pressi di Porta Romana e non distante dal centro città.
"Ho cercato di creare un bar in cui mi piacerebbe passare i miei pomeriggi al di fuori dei film" ha dichiarato Wes Anderson riguardo al progetto.
Si potrebbe ritenere strano che un regista si improvvisi designer di interni per bar.
Quindi approfondiamo questa storia!
Ph. Attilio Maranzano, Fondazione Prada
Perché Wes Anderson?
Noi di Globol crediamo fermamente non ci sia regista più adatto di Wes Anderson al compito di progettare gli interni di un bar.
Fare un film non è solo raccontare una storia e creare personaggi interessanti: è anche dare vita a nuovo mondo.
Ogni regista, in una certa misura, deve creare il proprio mondo: un luogo in cui i personaggi vivono secondo le sue regole, dentro i suoi confini, respirando la sua atmosfera. Ogni regista lo fa, ma Wes Anderson ne è il maestro.
La metà del fascino dei suoi film deriva dall'estetica generale: non dalla trama, non dai personaggi, sebbene memorabili, ma dallo stesso mondo in cui sono immersi. Il nome di Wes Anderson viene immediatamente collegato quei colori pastelli, a quegli interni vintage e a quei panorami tanto sereni quanto onirici. Praticamente ogni fotogramma dei suoi film è un quadro in movimento. Con il progetto Bar Luce, Wes Anderson ha cercato di rendere il suo mondo immaginario una cosa reale. E se lo chiedete a noi, ci è riuscito benissimo.
Ph. Attilio Maranzano, Fondazione Prada
Perché l'Italia?
Proprio come non è un caso che Wes Anderson, tra tutti i registi, ha scelto di progettare un bar, non è un caso che proprio l’Italia sia stata scelta come sede per il Bar Luce.
Innanzi tutto, gli italiani amano Wes Anderson.
Siamo forse l’unico paese che gli ha dedicato addirittura una canzone, la "Wes Anderson", dei Cani, in cui il cantautore Niccolò Contessa celebra così l’atmosfera che abbiamo provato a descrivere sopra: “Inquadrature simmetriche, e poi partono i Kinks”.
Se è vero che Wes Anderson è molto amato qui da noi, è vero anche il contrario: il regista americano ama l’Italia.
L'età d'oro del cinema italiano, il neorealismo, ha avuto un'enorme influenza su registi di ogni paese e di ogni generazione, e Wes Anderson non fa eccezione.
In effetti, il Bar Luce non è solo ispirato da dall'estetica di Wes Anderson, ma è anche un omaggio a quell’italia del dopoguerra e del boom economico che è stata magistralmente rappresentata dai mostri sacri del nostro cinema.
Wes Anderson afferma esplicitamente di ispirarsi alla cultura pop italiana degli anni '50 e '60, e in particolare all'atmosfera che si ritrova nei film milanesi: Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti.
Ph. Attilio Maranzano, Fondazione Prada
Cosa troverai dentro?
Bar Luce è un luogo elegante con molteplici riferimenti alla cultura pop e una forte atmosfera vintage.
Lo spazio scelto per ospitare il bar aveva già un soffitto a volta, che Anderson ha scelto di evidenziare utilizzando carta da parati a motivi geometrici. Lo scopo era quello di riprodurre una versione in miniatura dell'iconica galleria d'arte della Galleria Vittorio Emanuele. Un'altra carta da parati decorativa è stata aggiunta sopra i pannelli in legno, per richiamare finestre e i balconi della Galleria.
Il pavimento è rosa con chiazze di rosso, grigio e bianco, illuminato da due file di luci a sospensione sferiche.
Tavoli e sedie sono tutti in colori pastello, dando luce a quell’estetica serena ma vivida che Anderson da sempre ricerca.
Vedrai i Camerieri andare su e giù completi di camicie bianche e papillon neri, mentre vecchie canzoni italiane suonano da un Juke Box retrò nell'angolo. Vicino al Juke Box, c'è un flipper a tema Steve Zissou, nel caso in cui avessi dei dubbi sulla mente artistica dietro a tutto questo.
Ph. Attilio Maranzano, Fondazione Prada
Perché dovresti visitare il Bar Luce
L'effetto finale è un bar unico in cui i capolavori del Neoralismo, l'italia degli anni 60 e i film di Wes Anderson si incontrano per creare uno spazio senza tempo.
“Dal momento che è stato pensato per essere ‘vissuto’, ha molti posti comodi dove sedersi per conversare, leggere, mangiare, bere…” ha dichiarato Wes Anderson “Credo che sarebbe un ottimo set, ma anche un bellissimo posto per scrivere un film”.
Il Bar Luce è davvero un posto singolare e se ami il cinema, dovresti dargli una possibilità.
Il Bar Luce è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 8.30 alle 20.00 (orario prolungato nei fine settimana). È un punto di riferimento per i turisti, i cacciatori di design e un ritrovo per i gli stessi milanesi, è anche il luogo ideale per bere uno spritz secondo la ricetta tradizionale. Vi si può accedere da Via Orobia.