Cosa vedere a Ercolano

Se capiti dalle parti di Napoli, sai già che una visita a Ercolano è d’obbligo, così come a Pompei. Ma sai anche quali sono i monumenti imperdibili? Te lo diciamo noi!

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ercolano antica

Dopo la devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C., Pompei ed Ercolano furono sommerse da materiali piroclastici come lava, pomice polverizzata e cenere calda. Grazie a questa tragedia, però, oggi sono le città antiche meglio conservate al mondo.
A differenza di Pompei, il materiale piroclastico che ricopriva Ercolano si è carbonizzato riuscendo a proteggere e consevare oggetti in legno come tetti, letti e porte, nonché altri materiali a base organica come il cibo.

La stragrande maggioranza delle rovine si trova in una piccola area vicino al Corso Resina (una volta chiamato Decumano Massimo, la strada principale dell’urbanistica romana), il vero e proprio sito archeologico di Ercolano.
Tuttavia ci sono anche un paio di luoghi imperdibili che si trovano al di fuori del sito e quindi copriremo entrambe le aree.
 

Cosa vedere nel sito archeologico di Ercolano

1) Esplora tutte le terme antiche

Ercolano era una specie di resort di villeggiatura per gli antichi romani e aveva ben due diversi bagni termali: le Terme Suburbane, a sud-ovest dell'area, e la Terme Urbane, a nord.
Quest'ultime erano ulteriormente suddivise tra terme maschili e femminili.
Parliamo di uno dei bagni termali romani meglio conservati al mondo, con vasche profonde, fregi di stucco e bassorilievi che si affacciano su sedili e pavimenti in marmo. Qui potrete anche esaminare i depositi vulcanici che hanno soffocato l'antica costa.

casa dello scheletro

2) Scopri la Casa dello Scheletro 

La maggior parte delle case e delle ville qui intorno hanno questi nomi suggestivi. In realtà, sono descrizioni letterali di ciò che gli archeologi vi trovarono inizialmente.
Qui portarono alla luce uno scheletro umano completo.
Ma soprattutto merita una visita perché presenta cinque stili di pavimenti a mosaico e persino un sistema di frecce bianche che partono dall’ingresso e guidano gli ospiti più disorientati, come un moderno centro commerciale. Nel cortile interno, alzate lo sguardo al lucernario, completo dei resti di un'antica griglia di sicurezza.

3) Esplora la Casa di Nettuno e Anfitrite 

Il nome di questa residenza aristocratica deriva dal meraviglioso mosaico del triclinio (la sala da pranzo dei romani), che mostra anche un ninfeo finemente decorato (una fontana consacrata a santuario per la ninfa delle acque). Ammirerete Nettuno, il dio del mare, e sua moglie, Anfitrite, dipinti con colori ancora vivaci e non potrete fare a meno di immaginare quanto sfarzoso appariva questo luogo duemila anni fa.

casa nettuno anfitrite

4) Entra nella Casa dei Cervi 

Poi c’è la Casa dei Cervi: un esempio da manuale di come apparisse  la casa di una nobile romana. Prima che la colata di fango vulcanica mettesse fine alla storia di Ercolano, cambiandone il paesaggio, la villa vantava uno splendido affaccio sul lungomare.
La residenza si sviluppa attorno a un cortile centrale, ha due piani e le pareti sono decorate con affreschi mitologici e alcuni bellissimi dipinti di natura morta. Fuori, nel cortile, ti aspettano un paio di piccoli cervi di marmo attaccati dai cani, durante una scena di caccia, nonché una curiosa statua di Ercole ubriaco che fa la pipì. 

casa del tramezzo di legno

5) Visita la Casa del Tramezzo di Legno

La casa del Tramezzo di Legno ha una struttura molto singolare perché presenta ben due atri, che probabilmente appartenevano a due case separate che furono unite nel I secolo d.C. Il monumento più notevole qui è un tramezzo di legno meravigliosamente ben conservato, che divide l'atrio dal tablinum, dove il proprietario parlava di affari con i suoi clienti.
Nell'altra stanza, sul lato sinistro, troverete i resti di un antico letto.

Cosa vedere al di fuori del sito archeologico

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1) Esplora Villa dei Papiri 

A pochi passi dal sito archeologico, troverai Villa dei Papiri: semplicemente la villa più lussuosa di Ercolano. Era di proprietà di Lucius Calpurnius Piso Caesoninus, suocero di Giulio Cesare, ha quattro quattro piani e il suo complesso architettonico di 245 metri di lunghezza si estendeva fino al mare. I nobili romani che possedevano il posto godevano delle loro piscine profondo, delle sfarzose fontane e di una collezione di ottanta sculture.
Il nome che gli archeologi diedero a questa villa venne dalla biblioteca, che comprendeva oltre 1800 rotoli di papiro. Molti di questi sono ora conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

2) Fai un tour sotterraneo del teatro antico di Ercolano

Una dei primi ritrovamenti dell’antica Ercolano fu il suo teatro, scoperto per la prima volta nel 1709, durante i lavori di costruzione di un pozzo. Il piano e l'elevazione confermano che si trattava di un teatro romano standard, aderente alle specifiche illustrate da Vitruvio nei suoi dieci libri sull'architettura, ormai classici.
Fu una delle tappe d’obbligo del un Grand Tour, il tipico viaggio in Italia che vedeva intellettuali del calibro Goethe e Stendhal visitare tutti i luoghi imperdibili del nostro paese.
Per motivi di sicurezza, il teatro antico di Ercolano è rimasto chiuso per oltre 20 anni fino a ... lo scorso marzo!
Il 17 marzo 2019 è stato riaperto al pubblico ed è possibile fare un tour sotterraneo completamente guidato di questa antica meraviglia. Davvero da non perdere.

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3) Scopri Villa Portici

Questo meraviglioso palazzo non risale all’antichità romana eppure non è motivo sufficiente per non apprezzarne la bellezza.
Carlo III di Borbone lo costruì tra il 1738 e 1742 e lo riempì di tesori arcologici, scavati in loco così come nella vicina Pompei: il bottino del re. La maggior parte di questi capolavori sono state trasferiti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli da anni, eppure il Museo di Ercolano in loco offre una panoramica interessantissima sugli scavi originari dell'epoca borbonica, i primi a far luce sulle rovine. Una visita che vi mostrarà come si relazionavano con le antichità classiche le persone del XVIII secolo.
Intorno al palazzo, c'è l'Orto Botanico del XIX esimo secolo, un sofistaco labirinto composto da larghe strade, boschi e giardini paesaggistici che presentano specie provenienti da tutto il mondo. Il giardino ospita anche l'Università degli Studi di Napoli Facoltà di Agraria di Federico II.