Hai mai sentito parlare di "Fake-ations"?

Ad alcune persone piace fare vacanze un po' "particolari". Si chiamano "fake-ations" e sono l'ultimo trend folle dei nostri tempi

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fakeation

Avete presente le vacanze da sogno?
Quel genere di vacanze che desideri da sempre ma che è probabile non riuscirai mai a fare?
Tanti le sognano, ma non tutti accettano lo stato delle cose.
Ci sta chi la vacanza da sogno… se la inventa!
Se non permetterti la tua vacanza da sogno, dice il saggio 2.0, puoi almeno inscenarle sui social network per la gioia (e l’invidia) dei tuoi followers!

Un sondaggio americano del 2018, condotto dalla Allianz Global Assistance, ha rivelato che il 37% dei millenial mettono sui social foto ingannevoli delle loro vacanze.
La generazione che chiamiamo “millenial” (coloro che sono nati tra il 1981 e il 1999) è più propensa a mentire sulle vacanze. Gli esperti ipotizzano che sia dovuto alla maggiore pressione dei pari che avvertono sui social network, essendo una generazione che passa così tanto tempo su internet.
Quali che siano le cause, ci sono diversi tipi di bugie social e diversi gradi di “ingannevolezza”.

Il modo più semplice e diffuso di mentire prevede di salvare alcune foto delle vacanze per poi postarle “in differita”, quando siamo già tornati al lavoro, allo scopo di far sembrare le nostre ferie più lunghe di quanto realmente sono state.

Ma c’è chi va oltre: c’è chi crea una vacanza da zero.
Grazie a Photoshop, e altri moderni editor di foto, non è per niente difficile.
 

Zilla Van den Born

Proprio per dimostrare quanto facile sia manipolare le persone attraverso i social, Zilla Van den Born, giovane grafica e designer olandese, ha inscenato un intero viaggio di un mese nel sud-est asiatico, senza mai abbandonare il suo appartamente nel cuore di Amsterdam. Ha raggirato tutti, genitori compresi, usando semplicemente Photoshop e un po’ di fantasia. Per rendere credibile il tutto, Zilla ha comprato qualche souvenir asiatico dai negozietti sotto casa, ha cucinato ravioli al vapore e altri piatti tipici e ha modificato foto scattate nella sua piscina con sfondi esotici.
“L’ho fatto per mostrare che filtriamo e manipoliamo ciò che mettiamo sui social: online creiamo un mondo ideale, tanto perfetto che la realtà non può stare al passo” ha dichiarato la giovane donna.

Qualcun altro ha provato a manipolare persino i media. Riuscendoci alla grande.
Nel giugno del 2016, tre ragazzi inglesi se ne sono usciti con un’incredibile storia alla “Una notte da leoni”. Hanno dichiarato che, mentre erano in vacanza all’isola di Cipro, dopo una notte di bagordi, sono saliti sulla barca sbagliata e si sono ritrovati in Siria. Hanno postato diverse foto per sostenere la loro storia sui social, che erano poi solo foto non ritoccate di Cipro, semplicemente scattate in posti che “sembra quasi la Siria”. Questa storia incredibile è stato raccolta e diffusa da dozzine di media, sia inglesi sia statunitensi, inclusi il Sun, il Mirror e il Daily Mail.

Dopo qualche giorno, i burloni hanno svelato lo scherzo, dichiarando gli intenti: “Abbiamo letteralmente trollato il mondo e ne siamo molto fieri” per poi aggiungere “Vi raccontano stupidaggini tutto il tempo e nessuno controlla le fonti. Appena lo abbiamo postato è diventato vero - nonché virale”

Talvolta, è l’industria del turismo stessa ad avallare questo tipo di pratiche.
 

Luis Fernando Candela

Pedra do Telegrafo, vicino Rio de Janeiro, in Brasile, è diventata un’attrazione turistica dopo che la foto di Luis Fernando Candela è divenuta virale su internet. Nello scatto vediamo un giovane atletico reggersi con le gambe a testa in giù, aggrappato a una roccia a strapiombo su un burrone altissimo. In realtà, la rocca è alta appena un metro, ma la posizione da cui è scattata la foto, tramite un gioco prospettico che taglia fuori il vero terreno, suggerisce tutt’altra scena. Seguendo l’esempio di Candela, centinaia di turisti fanno la fila ogni giorno all’altrimenti anonimo Pedro do Telegrafo, per impressionare i propri follower fingendo di essere stati colti nel bel mezzo di una situazione pericolosissima, da sport estremi.

Sevelyn

Ma non tutte le finzioni riescono col buco. Come quella di Sevelyn Gat, giovane donna kenyota che sognava di andare in Cina da sempre. Sevelyn si è fatta la sua vacanza finta editando delle fotografie, ma in un modo tanto grossolano che chiunque vede il fotomontaggio lontano un miglio. La sciagurata messa in scena di Sevelyn è quindi diventata virale su internet, oggetto di infinite prese in giro e rifacimenti sempre più grezzi delle fantomatiche vacanze di Sevelyn, segnati dall’hashtag #WhereIsSeveGatsNow (Dove sarà Sevelyn ora?). Per fortuna, anche questa storia ha un lieto fine. Proprio grazie a tutta quest’esposizione virtuale, qualcuno ha scelto di dare una mano a Sevelyn. Sam Gichuru, un imprenditore di Nairobi, commosso dalla sua storia, ha raccolto abbastanza fondi per regalarle la sua vacanza dei sogni. E, tutto bene quel che finisce bene, Sevelyn ha potuto finalmente visitare la sua Cina senza l’aiuto di Photoshop.

Vi abbiamo raccontato solo le messe in scene tanto grandi da diventare famose, ma di più piccole ne accadono continuamente intorno a noi. Conoscete qualcuno che “bara” con le foto delle sue vacanze? O forse anche voi, ogni tanto, qualche bugia sui social l’avete detta?
In questo caso vi consigliamo di smettere di fingere e iniziare a viverle davvero queste benedette vacanze dei sogni!
Grazie a Globol è possibile!